Milano. Il 7 giugno scorso, lo scrittore e critico teatrale Ugo Ronfani è stato festeggiato al Centre culturel français di corso Magenta 63. Jean-Paul Ollivier, direttore del Centro, ha ricordato gli anni parigini di Ronfani. Erano i mitici Anni Sessanta dell'Esistenzialismo e del Teatro dell'Assurdo. Ronfani li ha vissuti pienamente e con la piena intelligenza che ha poi caratterizzato tutta la sua carriera saggistico-giornalistica. La rivista che state leggendo è uno dei frutti più gustosi di quell'intelligenza. -Ugo-ha commentato Claudia Cannella, attuale cooordinatrice di Hystrio -è stato a Parigi negli anni più belli-. Non posso che confermare: la prima volta che vidi la Ville Lumiére, bambino, Simone de Beauvoir, la straordinaria compagna di Sartre, mi portò al cinema, a veder "La guerra dei bottoni", mentre per i boulevards sfilavano i pied noirs al grido di Algerie Français. Così, ascoltando dalla sua voce le memorie neogoldoniane del nostro Papà Ugò, leggibili in diversi volumi, anche ironico, patafisico Pére Ubò, evocato dalla recitazione suggestiva di Franca Nuti di pagine del libro di Ronfani "Lo stuzzicadenti di Jarry", mi sono commosso e con me il pubblico da tutto esaurito presente ai festeggiamenti. Il Ronfani traduttore è stato rappresenato da un sapido dialogo dei "Diablogues". Il Ronfani uomo è stato appaludito dagli amici. Che sono tantissimi. E che lo stimano profondamente. Dal profondo del cuore.