Questo ironico,
travolgente, rapido spettacolo cita gli stereotipi del cinema orientale, così
affascinante e alla moda. La citazione di secondo grado della ritualità
del teatro occidentale e del teatro No permettono di pensare ad un allestimento
impassibile e divertente, con lampi di profondità concettuale, minimalismo
interpretativo, mimetico del minimalismo drammaturgico, dai dialoghi crudi e
freschissimi, quanto un sushi.
Nei manga i giapponesi amano rappresentarsi con taglio d’occhi occidentali:
è stimolante questo scambio, esteriore e interiore, di civiltà
e di cultura dello spettacolo. Nell’essenzialità del nudo spazio
teatrale, intendo allestire una rappresentazione-incursione suggestiva, molto
attuale, molto contemporanea, nell’immaginario globale.