SOSPIRI DI OSAKA

di Monika Nagy
Regia di Fabrizio Caleffi

Questo ironico, travolgente, rapido spettacolo cita gli stereotipi del cinema orientale, così affascinante e alla moda. La citazione di secondo grado della ritualità del teatro occidentale e del teatro No permettono di pensare ad un allestimento impassibile e divertente, con lampi di profondità concettuale, minimalismo interpretativo, mimetico del minimalismo drammaturgico, dai dialoghi crudi e freschissimi, quanto un sushi.
Nei manga i giapponesi amano rappresentarsi con taglio d’occhi occidentali: è stimolante questo scambio, esteriore e interiore, di civiltà e di cultura dello spettacolo. Nell’essenzialità del nudo spazio teatrale, intendo allestire una rappresentazione-incursione suggestiva, molto attuale, molto contemporanea, nell’immaginario globale.

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