Tecnica: Proiezione.
Non un video. Ma una proiezione, o meglio l’immagine proiettata di opere che si alternano. Ovali. Ritratti. Sguardi. Persone. Caratteri. Immagini simili ma diverse. Interrotte solo da oscillazioni lievi e cali di tensione.
Una serie di numerosi passaggi porta alla rappresentazione dell’immagine sullo schermo virtuale del padiglione, ricordando gli innumerevoli passaggi che ci hanno portato ad essere quello che siamo nel presente. Passaggi importanti, che esistono solo come segni. Il risultato finale sono dei ritratti, appesi al muro. Persone di carne, poi fotografie su un sensore, immagini su una scheda di memoria, poi le stesse immagini lavorate, poi carta stampata, e infine schermo, proiezione immateriale di una realtà. Siamo riusciti a conservare l’essenza originale? Cosa è rimasto di quei corridoi bui, dei vestiti, dei pensieri fatti? Piccole interferenze aggrediscono le immagini, le annullano, le oscurano, per poi farle riapparire. In quei pochi secondi cosa sopravvive? Cosa conserviamo ancora? Già tutto è cambiato. Cambiato il tempo, l’immagine, l’arte, il pensiero.
Passato. Vita virtuale; già consumata, utilizzata. Ricordo di tutti, album di famiglia. Il nostro passato emerge continuamente, ci condiziona, emoziona o infastidisce. Pesa sulle nostre teste, ci scruta come un essere vivo e pericoloso, come un vecchio ritratto di famiglia, che ci ricorda che siamo già stati prima di oggi. Dagherrotipo che ha registrato azioni, desideri, errori. Chi è quella donna? È reale? È viva? Un fantasma? Una zia? E loro invece? L’immagine di qualcuno che in ogni caso non è presente se non come proiezione; proiezione del passato di ognuno, della propria eredità di sangue, icona del nostro scorrere.
Alessia Cocca nasce a Benevento il 21/02/1982. Dopo studi scientifici, si iscrive all’Accademia di Belle arti di Napoli. Nei primi anni si dedica al disegno e alla pittura su tela; nella fase successiva il suo lavoro si concentra principalmente sulla fotografia. Approfondisce storia e tecniche della fotografia con Giuseppe Gaeta, per poi dedicarsi allo studio della fotografia digitale e dei nuovi media. Nel 2005 si specializza in Restauro e conservazione delle opere d’arte moderne e contemporanee con argomento di tesi su “Arte e/è Fotografia : storia del rapporto tra Fotografia e Arte”. Nel 2004 vince il concorso Pagine bianche d’Autore. Nel 2005 segue un corso per direttore della fotografia ed operatore di macchina nel cinema. Nel 2006 è alla Pinacoteca di Bologna trai finalisti del Premio Dams. Nello stesso anno è tra i vincitori della Prima edizione del Premio Musae. Nel 2007 è invitata a partecipare al 5th International Symposium of Interactive Media Design presso la Yeditepe University of Istambul. Il suo lavoro si concentra sui luoghi sospesi : l’infanzia, il passato, Il ricordo. Attualmente lavora a Benevento.